Il Falsopepe è una piccolo Ristorante Vineria, che sorge in uno dei centri storici di Massafra, separati dalla gravine, tra quelle vie che furono protagoniste de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. L’amore e la passione per la propria terra, ma anche l’amore tra una mamma chef e un figlio sommelier sono gli ingredienti basilari su cui si poggia il ristorante. Il locale è accogliente e promette a giovanissimi e adulti di gustare i piatti tradizionali della Puglia, che variano a seconda le stagioni. Pane, dolci e pasta sono fatti a mano, e olio, verdura e frutta sono tutti prodotti dall’azienda agricola di famigliaRimane da sapere solo una piccola curiosità.

Perché si chiama il Falsopepe? Perché prende il nome dall’albero posto all’ingresso, che negli anni è diventato una figura imponente che spicca all’interno della corte di case bianche da cui si accede al Falsopepe. L’albero produce bacche di pepe rosa, non commestibili. Da maggio 2018 sarà lo chef  Leonardo Lacatena a rilevare la storia del Falso arricchendola con la sua esperienza; infatti Leonardo, dopo una lunga gavetta, nel 2004 approda nelle cucine dello chef stellato Ferrucci. Qualche anno dopo apre l’Osteria dei Sassi  a Matera, con la quale ottiene importanti riconoscimenti ma, sente forte il richiamo della terra natia. Da qui l’incontro con il Falsopepe grazie al quale decide di tornare a casa e di lanciarsi in una nuova avventura tutta da vivere.

Tra i vicoli del centro storico di Massafra, si trova il ristorante-pizzeria “La Volpe e l’Uva”, il cui nome deriva dalla presenza di una splendida vite di più di 25 anni e dal cognome “Volpe” del giovane chef Antonio, che assieme alla mamma Maria gestisce il locale. La Volpe e l’Uva  è  uno dei più caratteristici locali di Massafra per la sua accattivante cucina tipica, rispettosa delle tradizioni culinarie e per la morfologia della sua architettura.

L’amore per il territorio è caratterizzato dalla carta dei vini biologici, prodotti ed imbottigliati in Puglia, delle birre artigianali pugliesi e dalla scelta di puntare su prodotti a km 0.

Ambientato nelle suggestive grotte, l’inverno con la sala “Magò” e  l’estate all’aperto con la possibilità di ammirare una splendida vista sulla “Terrazza” dove degustare ottimi aperitivi, il ristorante offre al cliente la possibilità di fare un tuffo nel passato in un’atmosfera accogliente e ricercata.

“Il Ritrovo degli Ostinati” è un ristorante nato all’interno di una delle grotte del quartiere SS. Medici di Massafra, sapientemente recuperata dal sign Eramo Giuseppe. Il nome deriva da un’antica leggenda secondo la quale, nel 1429, la zona in cui sorge il ristorante, in seguito ad un’epurazione religiosa, fu oggetto di un esodo forzato dalla gravina di San Marco al quartiere SS Medici in questione, da parte dei cosiddetti “Masciari”, uomini e donne dediti al culto cabbirico che furono estromessi dalle mura e costretti ad abbandonare la gravina. Continuarono però a perseguire le pratiche magiche, in questa zona che sarebbe sorta, prendendo il nome di “rione degli Ostinati”.

In questo luogo magico, oggi si può evadere dal caos cittadino e godere della bellezza e del silenzio delle viuzze del centro storico di Massafra assaporando un’ottima cucina tradizionale fatta di specialità tipiche, ottima carne podolica sapientemente accompagnate con verdure e contorni a “km 0” cucinate con arte e fantasia, conservando i sapori della tradizione, il tutto  accompagnato da ottimi vini prodotti da cantine della zona.

Vecchie Storie, a due passi dalla Gravina di San Marco, è un caratteristico ristorante ricavato in un’antica stalla medievale nel centro di Massafra.

Nato dall’amore per la cucina della titolare Tina Pastore che, affiancata dallo chef Luigi Bellisario e dal suo staff, offre al cliente una cucina attenta alla tradizione pugliese e ai prodotti tipici di questa terra, alternata ad una rivisitazione moderna dei piatti.

Le portate di mare caratterizzano l’offerta gastronomica del locale, fatta di sapori armonici e ben accostati, ben dosati tra sperimentazione e tradizione.